Da “sgarrare” a “bussin”: la Top 10 dello slang giovanile legato dal cibo è il posto giusto per sentirsi un po’ boomer.

Il Morato Group ha di recente messo a punto un'”inchiesta” davvero interessante inerente al mondo “cool, moderno, slenghizzato” del cibo visto dagi occhi delle nuove generazioni.

La ricerca si apre citando i casi di “foodie”, “flexitariano” e “apericena”, termini ormai entrati di pieno diritto nell’uso comune e verosimilmente forgiati dai giovani di ieri. La “nuova”, per così dire, Top 10, si apre per l’appunto con “maranza”; termine già più o meno comunemente utilizzato per indicare quei ragazzini che qualche anno fa avremmo definiti “tamarri”.

Ecco, nel caso del mondo del cibo – ci racconta Morato Group – si utilizza per riferirsi a una persona incline e mangiare poco raffinati o in eccesso. Troviamo poi “sbafare”, che rappresenta l’atto di mangiare abbondantemente e con gusto (dalle parti di chi scrive si usava anche per indicare chi scrocca: sarà ancora così?); o “spuntina” che si riferisce al dare un tocco di creatività allo spuntino. Tipo la “frutta di vetro” di TikTok, magari.

Altri sono più abbordabili anche a chi comincia a sentirsi un po’ boomer. “Sgarrare” è naturalmente il peccato di gola, “aperitivizza” ha ovviamente a che fare con il rito del pre-pasto. Poi c’è “snack”, che si riferisce a una persona attraente o desiderabile; “cringe”, ormai ampiamente sdoganato sulla vetrina dei social e utilizzato per descrivere situazioni imbarazzanti; e “bussin”, che indica il cibo estremamente buono.

Chiude un’altra espressione che ha a che fare in maniera solo collaterale con il mondo del cibo: “let him cook”, o “lascialo/a cucinare”, con cui si intende il consentire a qualcuno di agire ed esprimersi in piena libertà, senza interruzioni, seguendo la propria visione.

Articolo letto dal sito- dissapore.com