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Avete mai bevuto acqua lasciata in un bicchiere dal giorno prima (o peggio, da giorni)? Ha un sapore strano. Tutta colpa dell‘acido carbonico (ma non c’è alcun pericolo).

Se vi è capitato di sorseggiare dell’acqua che era rimasta in un bicchiere (almeno) dal giorno precedente, vi sarete resi conto che l’esperienza non è certo gradevole, perché l’anidride carbonica presente nell’atmosfera si dissolve nell’acqua, formando acido carbonico.

Proprio questo dà all’acqua uno sgradevole sapore stantio. Più l’acqua rimane esposta all’aria, inoltre, più il sapore diventa cattivo, perché questo composto continua a formarsi.

Nessun pericolo. L’esperienza, seppur spiacevole, non comporta comunque rischi per la salute. All’interno del nostro corpo, infatti, in particolare nei globuli rossi, nella mucosa gastrica, nelle cellule pancreatiche e nei tubuli renali, si trova un enzima (l’anidrasi carbonica, chiamata anche carbonato deidratasi) che aiuta la reazione che converte acqua e acido carbonico in altri ioni, come il bicarbonato.

Così questo enzima aiuta a regolare il pH dei liquidi corporei, come il sangue, contribuendo alla secrezione di acido nello stomaco, aiutando a rendere il succo pancreatico alcalino e la saliva neutra.

L’anidrasi carbonica influenza inoltre il contenuto di acqua nelle cellule dei reni e a livello degli occhi.

I rischi? Altri.

Più pericolosi per la nostra salute sarebbero invece i batteri che possono replicarsi senza controllo all’interno di un bicchiere d’acqua esposto per troppo tempo all’atmosfera. Insomma, sarebbe buona norma versarsi sempre un bicchiere d’acqua dal rubinetto o dalla bottiglia chiusa prima di berla.

Letto su Focus