Uno studio condotto dell’Università di Yale ha portato alla conclusione che chi legge libri vive più a lungo!
Notoriamente, chi legge sta seduto o addirittura steso sul letto o sul divano.
Sembrerebbe un’attività diametralmente opposta a chi pratica esercizio fisico, considerato da tutti benefico per il corpo e per la mente. Quindi, leggere è sintomo di pigrizia e dunque dannoso alla salute?
Sarebbe semplice dedurre che leggere un libro ci porti via tempo, anzi ci “rubi” tempo per dedicarci ad attività più entusiasmanti e salutari. Inoltre, ci porta a diventare asociali, perché chiaramente si legge da soli.
E se consideriamo che la solitudine è, secondo gli studi, un fattore di rischio per l’aumento della mortalità, la conclusione è veloce: dedicarci alla lettura ci fa morire prima!
Tranquilli, lettori incalliti, non è così. Anzi, è il contrario.
Secondo la ricerca condotta dagli specialisti di salute dell’Università di Yale, la lettura allunga la vita.
Adesso vedremo come e perché.
Studi precedenti erano molto contraddittori, alcuni dimostravano l’assenza di benefici, altri li sottolineavano.
La prima analisi fu condotta da ricercatori israeliani su un gruppo selezionato di settantenni, che furono osservati per ben 8 anni, analizzando il tasso di decessi.
I settantenni godevano di ottima salute psichica e fisica. I risultati? Fu chiaro l’effetto positivo sulle capacità cognitive degli anziani, perché il cervello, come i muscoli, va usato per non perderlo.
Si notò, però, che la lettura non ebbe effetti positivi sulla mortalità delle donne, che rimase invariata rispetto ad otto anni prima. Mentre negli uomini la lettura provocava un aumento delle aspettative di vita.
Uno studio successivo, invece, portò al risultato contrario, un effetto positivo sulla mortalità, ma solo delle donne.
Ma arriviamo allo studio condotto negli Stati Uniti.
I soggetti erano stati suddivisi in base a quanto tempo dedicassero alla lettura e a cosa leggessero, libri o riviste o quotidiani. Lo studio evidenziò una forte disparità fra i non-lettori deceduti e i lettori. Il rapporto di rischio era diminuito addirittura del 77%.
E si era notato, inoltre, una riduzione della probabilità di decesso maggiore in chi leggeva libri rispetto a chi leggeva riviste.
Per di più, non c’era differenza fra uomini e donne.
Quindi, possiamo arrivare anche noi alla conclusione che leggere fa bene alla salute; poi ampliare la nostra lettura, passando da quotidiani e riviste anche ai libri potrebbe allungare la vita ancora di più.
Non ci resta che leggere!