La nostra fragile costituzione umana ci porta a pensare che perdonare sia segno di debolezza. Esso è invece l’espressione della forza d’animo. Chi perdona è davvero LIBERO.

Il nostro cuore è per sua natura resistente alla disponibilità ad andare incontro a chi ci ha fatto del male. Di conseguenza, il perdono non è un atto che scaturisce naturalmente: deriva sempre da una scelta volontaria di andare oltre l’offesa subita, per ricostruire un rapporto nuovo e non è un sentimento facile e immediato: nasce da emozioni contrastanti ed ha bisogno di tempi lunghi e sofferti prima di affermarsi.

Lo considero un vero e proprio processo, durante il quale è necessario trasformare i sentimenti, quali la rabbia e la paura, in emozioni positive come la comprensione.

Perdonare permette di superare l’astio, il desiderio di vendetta e crea fiducia e disponibilità nei confronti dell’altro. Credo che il perdono sia un valore fondamentale e uno degli atti di coraggio più meravigliosi.

La nostra fragile costituzione umana ci porta a pensare che perdonare sia segno di debolezza. Esso è invece l’espressione della forza d’animo: chi perdona DECIDE di farlo, senza ragionare con la logica comune.

Chi perdona, quindi è davvero LIBERO e la libertà può farci aspirare alla felicità.

Il perdono è anche accrescimento, perchè non significa dimenticare il torto subito e tanto meno cancellarlo, ma usarlo per rivedere e correggere gli errori e le incomprensioni.

Il perdono è l’arma vincente per vivere in pace con se stessi, non bisogna vendicarsi, ma perdonare chi ci ha offeso, chi ci ha fatto un torto anche se costa fatica.

Non bisogna portare rancore verso gli altri, la vendetta non aiuta, complica le cose e non ci fa star bene. Bisogna affrontare la persona che ci ha offeso, sempre con un sorriso e tanta umiltà.

Nel rapporto tra due persone, quando si perdona o si chiede perdono, bisogna avere il coraggio di ammettere i propri sbagli e questo è un atto che richiede molta umiltà e a volte dobbiamo chinare noi per primi il capo come segno di pentimento e richiesta di perdono.

Darsi la mano, abbracciarsi, fare un sorriso e chiedere “perdonami” oppure “io ti perdono”, vale più di mille parole; un gesto è molto più significativo, non ferisce la persona che lo riceve, e mette in pace il nostro cuore e la nostra anima.

Dobbiamo imparare a perdonare ricominciando da noi stessi. Non è sempre facile essere perdonati dagli altri: dobbiamo prima perdonare noi stessi, facendoci un esame di coscienza onesto e severo.

Impariamo a perdonare praticando il perdono, troveremo la chiave della felicità.