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Quando cerchiamo lavoro nelle “professional skills” viene spesso richiesto di essere multitasking. I lavoratori devono ottimizzare le proprie attività lavorative, facendo emergere abilità diversificate e più ampie, rispetto ai profili per cui sono stati assunti. La capacità di una persona nello svolgere compiti diversi contemporaneamente diventa fondamentale. Essere multitasking è proprio una delle primarie risorse che un lavoratore deve dimostrare di possedere per guadagnare e poi mantenere l’agognato posto di lavoro. Ma quanto è effettivamente efficace e costruttivo lavorare così? Organizzare il lavoro, mettere in campo un complesso di tecniche e metodologie, prendere decisioni talvolta importanti, mentre si risponde al telefono o si inviano mail non è un gioco da ragazzi, anzi rientra in quel complesso di attività che richiedono un forte dispendio di risorse cognitive e attenzionali.

 Riuscire a tenere l’attenzione ora su un compito e ora su un altro fa spendere al lavoratore molte più energie e tempo, facendo aumentare i tempi di adattamento. Laptop, smartphone e tablet hanno reso le comunicazioni istantanee, facilitando per certi versi il lavoro, ma creando un ambiente di enorme distraibilità. Si é verificato, infatti, che essere cosi versatili sul posto di lavoro risulta quasi sempre inefficace, visto che occorrono almeno 15 minuti di pausa per poter affrontare un altro compito mentalmente impegnativo. Ovviamente svolgere attività diverse contemporaneamente dà luogo spesso ad errori e scarsa accuratezza.

Molte ricerche, oltretutto, hanno dimostrato un grosso aumento del cortisolo, l’ormone dello stress, durante compiti di multitasking, poiché le cellule del nostro cervello in realtà sanno fare bene una sola cosa alla volta. L’Università di Londra ha addirittura dimostrato che il quoziente intellettivo di chi utilizza molto spesso tecniche di multitasking é paragonabile a quello di chi ha passato una notte insonne e a volte, addirittura, a quello di un abituale fumatore di marijuana. Inoltre è stato dimostrato che i multitasking spesso hanno difficoltà a selezionare informazioni, ad organizzare i pensieri e a ricordare quello su cui hanno già lavorato. Se però, non si riesce a fare diversamente ci sono alcuni accorgimenti che un lavoratore può apportare nell’organizzazione della propria vita lavorativa, proteggendo anche la propria salute fisica e mentale. Innanzitutto utilizzare promemoria che aiutino a ridurre il sovraccarico cognitivo, ordinare i compiti per priorità, al fine di non sentirsi troppo spesso sopraffatti dai tempi che stringono, non procrastinare e concedersi qualche pausa in più.